Filippo Graziosi è uno studente che frequenta la laurea magistrale in Viticoltura ed Enologia, profilo del corso di Scienze e Tecnologie Agrarie, all'Università Cattolica di Piacenza, dopo aver conseguito la laurea triennale in Tecnologie Agrarie presso l'Università degli studi di Bologna.Nel 2021 ha ricevuto una Borsa di Studio dalla Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche-Multifor per il suo progetto relativo alle ”Mappe di vigore per ottimizzare le operazioni agronomiche”.
Questa la sua descrizione del lavoro svolto:
“Il mio progetto si è svolto in cinque vigneti, rispettivamente tre di Barbera, un Merlot e un Malvasia di Candia aromatica. In questi vigneti le principali operazioni svolte sono state: analisi con un sensore di prossimità multiparametrico (MECS-VINE) per valutare la variabilità di vigore al loro interno; analisi della produzione e composizione delle uve alla vendemmia; analisi pedologica nelle diverse aree di vigore.
È risultato che questi vigneti insistevano su differenti tipologie di suolo che influenzavano diversamente la variabilità nel vigneto. In due dei vigneti di Barbera la principale variabile della vigoria è risultata la diversa profondità nel suolo, perciò la variabilità spaziale si può considerare stabile nel tempo quindi terreni adatti all’utilizzo di tecniche di Viticoltura di Precisione (concimazione a rateo variabile, inerbimento selettivo, distribuzione differenziata di sostanza organica, ecc.) per ottenere un vigneto uniforme.
Mentre nei restanti tre vigneti è risultata essere la diversa pendenza e la conseguente dinamica dell’acqua a influenzare il vigore delle viti, quindi la variabilità spaziale è meno stabile nel tempo perché più influenzata dal decorso meteorologico stagionale (le piogge).
Qui è consigliato usare tecniche che puntino a ridurre lo stress idrico localizzato (irrigazione a settori differenziati) e sfruttare le differenze qualitative delle uve nelle diverse aree con la vendemmia selettiva. Per quanto riguarda il MECS-VINE è risultato funzionale agli scopi preposti e ha inoltre mostrato un’elevata semplicità e flessibilità di impiego. Definisce correttamente la variabilità spaziale della vigoria all’interno di un vigneto e permette di definire indirettamente numerosi parametri di resa e qualitativi delle uve.”
