La Fondazione ha sicuramente effettuato un cambio significativo della propria attività con la sottoscrizione di un accordo – che riteniamo sicuramente esemplare anche per altre realtà cooperative – con il Credito Cooperativo Ravennate e Imolese che ha affidato per l’intero 2006 il compito di gestire, in costante accordo con il Credito stesso e il supporto di un apposito Comitato etico, due interventi significativi:
- lo sportello della solidarietà
- il micro credito.
Si tratta di settori di intervento dove sicuramente si evidenzia il modo di essere proprio della cooperazione che non esaurisce nella mutualità la sua ragion d’essere, ma traduce nella solidarietà concreta e quotidiana i suoi valori ispiratori che portano a stabilire un nesso forte e decisivo tra imprese e cooperative e comunità sociali in cui sono collocate e radicate.
La rilevanza anche delle risorse disponibili ha creato un nuovo stile di lavoro e di organizzazione dentro la Fondazione, che dovrà migliorare il suo funzionamento e favorire il coinvolgimento delle diverse entità con cui entra sempre più spesso in contatto: Caritas diocesane, organismi religiosi, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative anche con riferimento ad urgenze e necessità che provengono da territori lontani, da paesi notoriamente sottosviluppati.
Con taluni di tali organismi, a cominciare dalle Caritas diocesane, sono stati stabiliti accordi così da definire procedure e criteri di valutazione il più possibile partecipata e condivisa per decidere gli interventi da realizzare e gli oneri da assumere anche sotto il profilo della responsabilità di chi deve realizzare l’intervento sulla fonte della bisogno sociale.
Altri accordi, impegni reciproci, dovranno essere definiti nel prossimo futuro anche per dare continuità e soprattutto efficacia agli interventi di aiuto e di integrazione economica e sociale in termini tali da risolvere gli stati di bisogno nelle loro cause, impedendo che si riproducano nel tempo.