E’ ormai da tempo evidente, soprattutto dopo una importante indagine della Caritas italiana sulle nuove forme di aiuto nei confronti delle fasce deboli della società, che il micro credito non concerne solo i paesi sottosviluppati (sulle orme della esperienza del premio Nobel Yunus); però occorre procedere con attenzione per impiegare una risorsa che non deve assolvere a fini assistenziali, ma promozionali della autonomia e della capacità di inclusione sociale nei confronti di soggetti che mancano della base economica e motivazionale necessaria per intraprendere percorsi di integrazione sociale.
Perciò, la Fondazione ha avviato un approccio preliminare al problema e sta per insediare un gruppo di coordinamento e di valutazione che sia in grado di meglio orientare la esperienza a cui il Credito cooperativo Ravennate e Imolese ha dato origine.
Tale impostazione potrà fornire indicazioni utili anche nell’ambito dell’intero movimento cooperativo regionale (a cominciare dalla cooperazione di credito).